Un tè prima di morire (Enrico Gregori) – Noir

Giornalista, esperto di cronaca nera, autore del libro ”Un tè prima di morire” per la casa editrice Bietti.
Consultazione e acquisto sul sito http://www.ragioncritica.it/Scaffali.aspx?
Inizia l’attività giornalistica nel 1975 come collaboratore di una rivista musicale specializzata nel Rock.
Grazie a questo lavoro gira molto per l’Europa e per l’Italia.
Conosce ed intervista alcuni personaggi noti e meno noti di quel mondo, come i Queen, Patti Smith e  Bruce Springsteen.
La professione “vera” la inizia nel 1980 a Il Tempo e poi, nel 1989, passa a Il Messaggero.
Il suo impegno è stato sempre la cronaca nera.
Da cronista “sbattuto” sui marciapiedi è diventato il responsabile della “nera” de Il Messaggero.
Gli anni di piombo, la banda della Magliana e tutto ciò che, in particolare a Roma, ha visto la civile convivenza lacerata dalla violenza, dal disagio, dal delitto, lo ha trovato, in strada, sui luoghi degli avvenimenti, attento osservatore per conto dei lettori del suo giornale.
Oggi dice che “coordina” il lavoro altrui,
anche se ogni tanto ed in casi molto specifici, gli viene chiesto di scrivere.
I suoi interessi personali sono rivolti alla letteratura “noir” di qualità, alla musica Rock, e all’enologia.
Enrico, come ti avevo promesso lascio questo post a conclusione della lettura del tuo libro.
Spero ti piaccia la foto di te che ho trovato cercando su Google…hehehe
Aggiungo parte del commento che ti ho fatto in PVT, nella sua genuinità…
Enrico,
l’ho finito di leggere proprio questo pomeriggio sul treno: il libro è piccolo e la lettura è abbastanza scorrevole, però ho potuto leggerlo a singhiozzo purtroppo, perchè in maggio sono stata spesso in movimento.
Che dirti sul libro: mi aspettavo un altro tipo di noir, del genere “serioso”: il tuo vola libero tra fatti di cronaca e momenti scherzosi, la battuta che mi ha fatto ridere era ricorrente, poi mi sembra come un parlato e questo di solito mi piace nei libri che leggo, che così mi restano per sempre in mente.
Le scene di sesso devo dire che non me le aspettavo…hihihihi!!! ma mi sa che anche quelle fanno parte del noir! 😀
Poi ho anche capito perchè lo hai intitolato con il riferiemnto al the… e questa idea l’ho trovata veramente geniale, come se fosse un filo conduttore.
Attraverso il libro sembra anche trapelare sicuramente anche qualcosa del tuo modo di fare, di essere nel quotidiano, il che ti fa sentire un amico vicino.
Infine Enrico,volevo chiederti quale è il titolo giusto, perchè io ho ricevuto il libro che porta come titolo
Un tè prima di morire.
Però su internet ho trovato spesso copertine che riportano Un thè prima di morire..
Mi sveli l’arcano? è tè oppure thè?
piccolezza….

9 risposte a "Un tè prima di morire (Enrico Gregori) – Noir"

  1. Philosofia 22 agosto 2008 / 16:41

    ONAVI: non offenderti… ma non uso la chat. Se vuoi puoi scrivermi qui e appena posso ti risponderò.

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  2. onavi 22 agosto 2008 / 15:40

    magari se qualche sera ci incontriamo in chat sarei felice parlarne di quanto a volte si può soffrire anche essendo preparati ad affrontare tali circostanze.

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  3. Philosofia 21 agosto 2008 / 23:24

    ONAVI: … ferito…perchè? e cmq per quel poco che si intuisce dal tuo blog, credo tu abbia sufficiente forza interiore per reagire!
    In ogni caso persone come me sono qui anche per te: contaci.
    ciao

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  4. onavi 21 agosto 2008 / 22:16

    certi momenti basta poco per far sorridere un uomo ferito.
    ciao

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  5. onavi 20 agosto 2008 / 22:16

    il libro non l’ho ancora letto,ma il tuo post si!
    mi sono piaciute le tue risate hihihihi,ho riso è per tanto te ne ringrazio del sorriso che questa sera mi hai regalato hihihihiihi

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  6. Philosofia 14 giugno 2008 / 12:28

    Enrico, come sai non sono un’esperta di noir, per cui quando ho iniziato a leggere il tuo libro ho dovuto fare i conti con una condizione mentale, che ha avuto parecchi ribaltamenti: ma preferisco così, preferisco i ribaltamenti dei preconcetti, allo status quo.

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  7. enricogreg 14 giugno 2008 / 12:13

    Phil, che dirti? Il solo fatto che tu abbia letto è per me una grande soddisfazione. Ti sei anche divertita? Ottimo direi. D’altro canto non esiste una legge per la quale il noir dev’essere lugubre. Ti ringrazio moltissimo. Quanto al “giallo” del titolo il discorso è semplice. Il “the” con l’acca fa parte di una copertina-prova. Quando il libro è stato stampato, però, l’acca è sparita.

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