Parole…Parole… Parole…

Ho sempre considerato molto importante il voler comunicare, l’essere aperti verso il mondo, verso gli altri, dare spazi e darsi spazi sempre più ampi.

La comunicazione è una necessità interiore, è l’esplosione del pensiero, delle idee, è trasmissione di ciò che si è vissuto e di ciò che si è percepito, di ciò che si è studiato e di ciò che si è praticato, è sensazioni vissute dentro di sè e che si svuotano fuori di sè, è lavoro mentale e fisico.

Uno degli elementi primari della comunicazione è la parola,  anche se non meno importanti sono la fotografia, la pittura, il disegno, la gestualità…

In questi giorni sto leggendo, anche se molto disordinatamente per mancanza di tempo, alcuni scritti di Jean Baudrillard, venuto a mancare purtroppo alcuni giorni fa, e con mia grande sodddisfazione interiore ritrovo dei pensieri che condivido pienamente.

In “Parole chiave”  (edito da Armando Editore, 2002),  Baudrillard così scrive riferendosi alle parole-chiave: “… Operatrici affascinanti, magiche, non trasmettono solamente idee e cose, ma si trasformano metabolizzandosi le une con le altre secondo una sorta di evoluzione a spirale che tutto comprende e ingloba. E’ in questo modo che diventano “traghettatrici” di idee. Per me le parole hanno una notevole importanza. Che avessero una vita propria, e che fossero mortali, è evidente per chiunque, come me, non rivendichi un pensiero definitivo, a scopo fondativo. Esiste nella temporalità delle parole un gioco quasi poetico di morte e di rinascita: le continue metamorfosi fanno si che un’idea superi ripetutamente se stessa, divenendo altra cosa da sè, cioè una “forma di pensiero”…”.

Non ho mai creduto nel nuovo modo di intendere l’antica locuzione latina “Verba volant scripta manet”  che tradotta letteralmente significa “Le parole volano gli scritti rimangono“, perchè le parole sono importanti sempre, sia quando sono dette, sia quando sono scritte: in entrambi i casi le parole danno i loro effetti, possono colpirti e abissarti, oppure possono essere energia positiva, possono essere contraddittorie così come viceversa possono essere lineari e vere…ma in ogni caso le parole creano una forma di pensiero e danno libertà alle idee.

16 risposte a "Parole…Parole… Parole…"

  1. profemate 10 aprile 2007 / 22:59

    Si può imparare a lasciare che le parole cadano accanto a te e a far si che non ti feriscano più. Si può parlare di cose interessanti, discutere, infervorarsi anche e non essere minimamente toccati da ciò che si dice o si ascolta.

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  2. 5green 3 aprile 2007 / 15:45

    La Comunicazione..risolve…apre le porte verso le affinità..piu ci si eleva cioè più siamo noi stessi in quanto verità più ..è vera ..ciao ben tornata

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  3. Aditus 23 marzo 2007 / 16:55

    Verrei qui anche solo per la musica, per non dovermi alzare la notte a cercare il bel disco.
    La si sente talmente, ma: come dire? Chi me le stacca di dosso? Queste note. E poi la prima volta stavano insieme a Sartre, immagina.

    Non mi dilungo sul fatto che la musica non è la sola cosa che “rubo” da qui.

    Ciao

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  4. anonimo 18 marzo 2007 / 19:54

    Bello e significativo questo tuo post. Baudrillard lo conosco solo attraverso alcuni suoi scritti dove con estrema lucidità analizza la capacità e la sostanza della comunicazione, del comunicare messaggi vuoti, dell’entrare in rete occupando spazio anche se spesso con il nulla. La pubblicità sopravvive a se stessa perchè convincere la gente e l’utilità del ns tempo. Baudillard è stato una guida etica per capire la nostra epoca e ci ha offerto la possibilità di sondare col pensiero critico le contradditorietà e la drammaticità del futuro della cultura occidentale.
    In questo periodo sto dedicando tempo e passione alla filosofia francese in particolar modo a Merleau-Ponty e ai suoi saggi su Cezanne e Proust.
    Ciao a presto e complimenti per questo indovinatissimo post.
    Sulfureo

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  5. Philosofia 18 marzo 2007 / 17:33

    MINSTREL: Mauro… mi hai proprio incuriosito con questo film di cui scrivi. Tra l’altro ultimamente sto leggendo anche alcune cose di scrittori giapponesi che mi stanno coinvolgendo molto mentalmente.
    Come sta il tuo piccolo tigrotto?
    Ho visto le foto su Flickr: mi sembra davvero pieno di energia!!! oltre che davvero un bellissimo bambino.
    Baci e abbracci a te, Katia e al tigrotto!

    NONOSTANTETUTTO: Rob, sai mi stai facendo riflettere con questa tua breve ma acuta frase…Non so se piace sentirsi dire delle parole o se si desidera sentirsele dire: forse piace sentirsele dire perchè si desidera avere qualcuno che ce le dica…e questo credo che valga anche per gli uomini.
    Le parole possono essere delle chiavi che aprono porte nella nostra vita…ma anche chiavi che chiudono porte…
    E tu come stai?

    GIUSYGRAFFITI: Giusy le parole restano dentro di noi, è vero, e accompagnano la nostra metamorfosi…

    CALIYUGA: … uhm! si ho visto l’idea che hai lanciato sul tuo blog… però troppo poco tempo a disposizione!!! tenterò, ma non posso promettere nulla. Cmq grazie della considerazione.

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  6. GiusyGraffitti 17 marzo 2007 / 15:04

    ciao Phli che piacere rileggerti, stupendo quest’ ultimo post dedicato alle parole, hai ragione Phil le parole sono importanti importantissime e non è assolutamente vero che volano anzi, rimangono dentro di noi.
    Un abbraccio e buon fine settimana
    by

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  7. minstrel 15 marzo 2007 / 08:29

    Carissima Phil.
    Rivestire di importanza le parole è tipicamente orientale. Anzi, proprio giapponese. Ad esempio nello straordinario “sen to Chihiro no Kamikakushi” (città incantata per intenderci) di Miyazaki, alla protagonista viene rubato una parte del nome (letteralmente!) per farla divenire schiava e inserviente di Yubaba, la strega a capo delle terme degli spiriti.

    E solo ritrovando il proprio nome, la propria parola, il proprio essere Chihiro può di nuovo sentirsi libera.
    Lo stesso regista ha sempre detto: “le parole sono importantissime, utilizzare una parola anzichè un altra non è la stessa cosa: bisogna fare assolutamente attenzione”.
    Dietro ogni parola c’è un mondo intero.

    Hai ragione phil. Hai proprio ragione.

    yours

    MAURO

    PS: niente città incatata per la tua piccola o al massimo visione insieme alla sua mamma! Ci sono scene che hanno bisogno dell’effetto rilassante di un adulto in parte. MA è un film d’animazione imprescinbile! 😉

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